
Foto di Hadar Ariel Magar
La luce prigioniera nella stanza
proietta sul soffitto grappoli di fiori
come una finta luna e poche stelle
in un cielo percorso dalle nuvole.
Assorto nel silenzio il cuore scuote le mie vene
e gli occhi fissano le immagini fluttuanti come drappi
di un amore dissolto tra le dita.
Sembra farsi lentamente più vicino
il tuo corpo, albero irrorato dalla linfa.
Tra i miei seni celi il viso
e al mio cuore giunge l’oscuro grido del tuo sguardo
come il sole che sprofonda.
La tua risata tra i miei capelli scorre
più limpida dell’acqua sotto il sole
e le tue mani di gabbiano carezzano
il profilo del mio corpo per placarne la tempesta.
S’impennano nel vento taglienti come lame
discendono a ferire
il desiderio e i fuochi accesi
all’orizzonte del mio cielo grondante di malinconia
nel tepore solitario della notte.
No, non svanire! Resta ancora!
Inganna la mia memoria
col profumo dolce del tuo sangue.
Marcello Comitini
da “Donne sole”, Edizioni Caffè Tergeste, 2020