«Canterò per noi canterò per lei» – Adonis

Scultura di Yves Pires

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Canterò per noi canterò per lei
in suo nome, o compagno della mia esplosione lucente suo corpo,
insegnami il canto,
di’ a questo tempo-muro che sono stato iniziato
e mi sono aperto al suo mistero,
in lui mi sono radicato,
le mie poesie ne sono ricoperte,
ed io non voglio esistere soltanto per esistere.
Non voglio che lasciar fluire il mio tempo tra le sue braccia
non voglio che estasiarmi di lei e estasiarmi per lei,
cantare per noi e cantare per lei
in suo nome, o compagno della mia esplosione lucente suo corpo, insegnami il canto.

Adonis

(Traduzione di Fawzi Al Delmi)

da “Cento poesie d’amore”, Guanda, Parma, 2003

«La nostra ferita non è più una» – Adonis

Giuseppe De Nittis, Figura di donna, 1880

 

La nostra ferita non è più una.

Ti ho incontrata – tu, la città – scritta dalle tempeste
col mare al suo apogeo.
Sono ancora il bambino invaghito della solitudine
il mio corpo, per lo stupore, l’esaltazione,
non sta più nella pelle.

La nostra ferita non è più una.

Adonis

(Traduzione di Fawzi Al Delmi)

da “La foresta dell’amore in noi”, Guanda, Parma, 2017

«Dorme» – Adonis

Max Dupain, Jean with wire mesh, 1936

 

Dorme –
il suo volto è fiori e rose,
i suoi colori si armonizzano,
i suoi colori contrastano,
una volta rosso acceso di rosa damascena,
una volta gardenia che
abbraccia un gelsomino.
Una volta stella
che galleggia su una nave di ninfee.

Adonis

(Traduzione di Fawzi Al Delmi)

da “La foresta dell’amore in noi”, Guanda, Parma, 2017

Una nube le somiglia – Adonis

Emilio Sommariva, Ritratto Femminile, 1933

 

Una nube le somiglia –
simile alle sue palpebre,
alle sue membra,
ai rami che si irradiano sul suo viso
nei nostri incontri.

Una nube che nutre il pensiero – il mio pensiero:
è pioggia tra le sue ciglia o un richiamo?
È un viaggio nel profondo dei suoi enigmi
o nelle carovane di questa aria?

Adonis

(Traduzione di Fawzi Al Delmi)

da “La foresta dell’amore in noi”, Guanda, Parma, 2017

«La sua mano è nella mia» – Adonis

Raphael Soyer, Consolation, 1959

                                 

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La sua mano è nella mia
entrambi siamo stranieri
ed entrambi saremo morti domani
in un letto lontano.

Avvolgeteci con i nostri fantasmi
o leggende dei nostri giorni,
fatti straniero e avvicìnati
o oceano che barcolli su una scala di schiuma,
o corpo.

Adonis

(Traduzione di Fawzi Al Delmi)

da “Cento poesie d’amore”, Guanda, Parma, 2003