
Foto di Anka Zhuravleva
Ti voglio e non sei qui. Mi soffermo
in questo giardino, a respirare il colore che è il pensiero
prima di diventare linguaggio nell’aria ferma. Pure il tuo nome
è un pallido spettro e, per quanto lo esali senza
posa, non mi rimarrà accanto. Stanotte
ti invento, ti immagino, i tuoi movimenti piú nitidi
delle parole che ti faccio dire e che hai già detto.
Ovunque tu sia ora, nella mia testa mi fissi
con uno sguardo, standotene qui mentre la luce fresca della sera
si dissolve nella terra. Sbaglio la tua bocca
ma sorride lo stesso. Ti stringo a me piú vicino, cosí lontano,
a inventare l’amore finché il canto di uccelli notturni
interrompe e muta quel che doveva succedere, di sicuro,
in ricordo. Le stelle ci stanno filmando senza scopo.
Carol Ann Duffy
(Traduzione di Floriana Marinzuli e Bernardino Nera)
da “Lo splendore del tempio”, Crocetti Editore, 2012
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Miles Away
I want you and you are not here. I pause
in this garden, breathing the colour thought is
before language into still air. Even your name
is a pale ghost and, though I exhale it again
and again, it will not stay with me. Tonight
I make you up, imagine you, your movements clearer
than the words I have you say you said before.
Wherever you are now, inside my head you fix me
with a look, standing here while cool late light
dissolves into the earth. I have got your mouth wrong,
but still it smiles. I hold you closer, miles away,
inventing love, until the calls of nightjars
interrupt and turn what was to come, was certain,
into memory. The stars are filming us for no one.
Carol Ann Duffy
da “Selling Manhattan”, London: Anvil Press, 1987