Tiara – Piero Bigongiari

Vojtěch Hynais, Anka, 1913

 

Muore nel ghiaccio bianca la tua voce
che dal sangue luceva sopra i vepri: 
tu nascosta che giri o è la luna
questo triste richiamo spento d’elitre?

Piú fedele di me, piú del tuo battito
è quest’orma di miele, un soffio, l’alluce
che preme un po’ piú triste. Dove insiste
il passo oltre la cerchia, oltre la vita

il gesto che disfiora la magnolia
fumida. La tiara raggia ancora:
sono sguardi? lo scatto delle dita?
l’unghie gemmate coprono la morte?

Non ha sorte l’evento che sostiene
sopra il vento celeste un altro blu,
le rideste parvenze dove tu
rifiorisci sul vento che ti ara.

Piero Bigongiari

da “La figlia di Babilonia”, 1942, in “Stato di cose”, “Lo Specchio” Mondadori, 1968

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