Vita – Lars Gustafsson

 

La vita scorre attraverso il mio tempo,
e io, un volto non rasato,
dove le rughe sono profonde, analizzo
le tracce.

Pensieri come bestiame,
avanzano sulla strada per bere,
estati perdute ritornano, ad una ad una,

profonda come il cielo viene la malinconia,
per la pianta di carice che fu,
e le nuvole che allora rotolavano più bianche,

eppure so che tutto è uguale,
che tutto è come allora e irraggiungibile;
perché sono al mondo,

e perché mi prende la malinconia?
E gli stessi lillà profumano come allora.
Credimi: c’è un’immutabile felicità.

Lars Gustafsson

(Traduzione di Enrico Tiozzo)

dalla rivista “Poesia”, Anno XXIII, Maggio 2010, N. 249, Crocetti Editore

∗∗∗

Liv

Liv strömmar genom min tid.
och jag, ett orakat ansikte,
dar vecken djupnar, granskar spåren

Tankar som boskap
fram till vågen för att dricka,
förlorade somrar återvänder, en för en,

kommer ett himmelsdjupt vemod
över ett stanrgras som var.
och molnen som rullade vitare då.

och anda vet jag att allt år detsamma
att allt år som då och oåtkomligt:
varför ar jag i världen.

och varför kommer det till mig?
Och samma syrener doftar som då:
Tro mig: det finns en oföränderlig lycka.

Lars Gustafsson

da “En privatmans dikter”, PAN/Norstedt, 1967

«La notte si fa chiara. Perché Ofelia» – Marcello Comitini

Cristina Robles, Ophelia

 

La notte si fa chiara. Perché Ofelia
torni alla nostra mente?
Prima che ti lasciassi andare
verso il non senso dell’abbraccio.

Dalla gola del fiume a precipizio
lungo gli spigoli taglienti delle rocce
sale la nebbia vaporosa.

L’abito ancora intriso del profumo
dei papaveri sugli argini.

E nel vento sentiamo il tuo lamento
tra le braccia dell’uomo nell’istinto
di vita e di annientamento.

Come se fosse quello il tempo esatto per morire.

Come se il fiume avesse braccia e mani
per stringerti al suo petto e sussurrarti
il nome sconosciuto di quell’uomo.

Marcello Comitini

da “Donne sole”, Edizioni Caffè Tergeste, 2020

AMAZON – Donne sole, Edizioni Caffè Tergeste, 2020
IL MIO LIBRO – Donne sole, Edizioni Caffè Tergeste, 2020

«Il tempo entra ferreo» – Paul Celan

Giosetta Fioroni, Celan, smalto su carta 2010

 

IL TEMPO ENTRA FERREO nella sua ultima era.
Soltanto tu sei qui d’argento.
E piangi a sera la farfalla purpurea.
E ti lamenti della nube con la fiera.

Non che il tuo cuore mai abbia visto tramonto
e mai tenebra comandato all’occhio tuo…
Della luna però la tua mano reca ancor traccia.
E nelle acque resiste ancora un raggio.

Come farà chi su celeste ghiaia
danzò con le ninfe, lieve,
a non pensare che una freccia di Artemide
nel bosco ancora vaga e infine lo raggiungerà?

Paul Celan

(Traduzione di Dario Borso) 

da “Poesie sparse pubblicate in vita”, nottetempo, 2011

Composta verosimilmente nella primavera 1944.
w. 11-12: il mito narra che Artemide, sorella di Apollo, trafisse con frecce avvelenate le sette figlie di Niobe, che si era vantata della sua prole con Latona.
∗∗∗

«Die zeit tritt ehern» 

DIE ZEIT TRITT EHERN in ihr letztes Alter.
Nur du allein bist silbern hier.
Und klagst im Abend um den Purpurfalter.
Und haderst um die Wolke mit dem Tier.

Nicht, daß dein Herz nie Untergang erfuhr
und Finsternis nie deinem Aug befahl…
Doch trägt vom Mond noch deine Hand die Sj
Und in den Wassern sträubt sich noch ein Stra

Wie soll, der über himmelblauen Kies
sich mit den Nymphen drehte, leicht,
nicht denken, daß ein Pfeil der Artemis
im Wald noch irrt und ihn zuletzt erreicht?

Paul Celan

da “Paul Celan: Werkee. Historisch-Kritische Ausgabe”, Suhrkamp, Frankfurt a.M. 2003-2008

(Edizione storico-critica delle opere complete di Paul Celan)

I forse – Moka

Foto di Cosetta Frosi

 

Ho ceduto a una bugia,
ma ora son qui che intuisco
l’assenza di un padre,
ho cercato di riempire
quei vuoti,
forse, certi buchi neri
devono rimanere lì
e – ogni tanto –
bisogna caderci dentro
per riprendere a respirare
e piangere.

Moka

da “Buchi temporali”, Silloge poetica-fotografica di Moka & Cosetta Frosi, Youcanprint, 2020

Buchi temporali – IBS
Buchi temporali – la FELTRINELLI
Buchi temporali – Youcanprint

«Linea come capelli vivi» – Nelly Sachs

Nelly Sachs, fotografata da Anna Riwkin (1960)

11
Stoccolma, 11.9.1958
ma anche senza data e in tutt’altro luogo

Linea come
capelli vivi
tracciata
oscurata nella morte-notte
da te
a me.

Scortata
per uscire
sono china in avanti
avida
di baciare la fine delle lontananze.

La sera getta oltre il rosso
il trampolino della notte
prolunga la tua lingua di terra
e io esitando
appoggio il mio piede sulla corda vibrante
della morte già iniziata –

Ma così è l’amore!*

 

Miei cari amici Giselle¹ e Paul Celan,
sì, è stata proprio una fortuna sapere da Lenke,² una donna così vicina al mio cuore, di voi, che da tempo ormai, al di là di ogni possibile domicilio reale, siete intimamente legati a me. Lei era così colma di felicità per quell’incontro. Ah, voi esseri amati, questi sono i raggi invisibili che ci sostengono, che ci permettono di sapere gli uni degli altri valicando ogni distanza. Mi è giunto, carissima amica Giselle (il nome è giusto?), il meraviglioso foglio³ che nella sua purezza, e per l’intimo rapporto che s’instaura tra le linee, regala ai miei occhi un prezioso punto di quiete. Oggi farò tagliare, per l’acquaforte, una sottile cornice di rame grigio argento. Lo accarezzo con lo sguardo e desidero così ogni volta dirLe il ringraziamento del mio cuore.
Qui abbiamo trascorso un periodo di grande inquietudine per un giovane comune amico, Peter Hamm. La sua psiche aveva subìto un vero tracollo. Mi sono rivolta, allora, al suo editore, il signor Neske. Nella nostra epoca pietrificata è sempre un dono divino imbattersi in una persona che si lasci attraversare dalla sofferenza e dall’amore fin nell’ultima, straziante estremità del proprio essere. È stata forse da voi Brigitta Trotzig, anche lei un’estasiata?

Gisèle Celan-Lestrange, “Présence – Gegenwart” (1956)

Moltissimi saluti e auguri da Lenke. Presto scriverà di persona.
Come possiamo mai rispondere al vostro amore? Sempre e ancora e ancora con amore!

Vostra
Nelly S.

da “Paul Celan, Nelly Sachs, Corrispondenza”, Giuntina, 2018

A cura di Barbara Wiedemann. Edizione italiana a cura di Anna Ruchat.

¹La grafia anomala del nome Gisèle Celan-Lestrange (cfr. la domanda nella lettera stessa) per molto tempo non viene corretta da Nelly Sachs.
²Lenke Rothmann.
³L’acquaforte di Gisèle Celan-Lestrange, che Lenke Rothmann aveva portato da Parigi, è del 1956 e reca il titolo Présence – Gegenwart (25 x 23, tiratura 25); si tratta di una prova d’artista con una dedica di mano dell’artista con le parole «pour Nelly Sachs».

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«Linie wie»

Pubblicata per la prima volta in: «Merkur», Stuttgart, 1 / 1959, pp. 40 sg.
G I 308, Flucht und Verwandlung
Lettera n. 11

* Linie wie / lebendiges Haar / gezogen / todnachtgedunkelt / von dir / zu mir // Gegängelt / außerhalb / bin ich hinübergeneigt / durstend / das Ende der Fernen zu küssen. // Der Abend wirft das Sprungbrett / der Nacht über das Rot / verlängert deine Landzunge / und ich setze meinen Fuß zagend / auf die zitternde Saite / des schon begonnenen Todes. // Aber so ist die Liebe!

Nelly Sachs

da “Briefwechsel”, Suhrkamp Verlag, Frankfurt am Main, 1993