
Foto di Bruce Weber
Con gesto elegante sollevo la gonna
piego le gambe
indosso le scarpe a tacchi alti.
Ravvio i capelli liscio le pieghe
della gonna lungo i fianchi.
Pronta.
Tengo in mano le chiavi dell’auto.
Pronta
per andare incontro al nuovo giorno
lasciare
le stanze nel silenzio
e ritrovarle
silenziose al mio rientro.
Apro la porta.
Di sfuggita nello specchio
è riflessa la mia figura.
Mi arresto sorpresa
nel vedere sul volto svaniti
gli anni della giovinezza.
Sono sempre io
o un’altra ha occupato il mio corpo?
Il mio respiro si fa lento e debole.
Dove sono
gli anni quando credevo d’essere
sfrenata implacabile
sfiorata dal mondo?
Quando offrivo i miei seni
alle carezze del primo amore
come fossero colombe di seta?
Torno a chiudere la porta.
Mi guardo attentamente allo specchio,
Non riesco più ad uscire.
Mi stendo sul letto carezzo i miei seni
sogno
un uomo che ancora mi dica
col suo respiro di fuoco come sei bella
e guardandomi ancora
che la vita da domani
sarà diversa più vera
dei romanzi che leggo
dove vivere
è già travolgente e dona
ai gesti di ogni giorno
la gioia di un compagno
e il profumo malinconico dei ricordi.
Adesso sento
dentro il petto un dolore.
Nella memoria il pezzo mancante
tra la mia giovinezza e questo dolore.
Marcello Comitini
da “Donne sole”, Edizioni Caffè Tergeste, 2020