
Josef Sudek, The Last Rose
E non vedrò piú nessuno,
ho i pugni pieni di peste.
Addio, bivacchi di festa
accesi sotto la luna;
addio, inabili labbra
sorprese un’alba nel vento,
grandi segreti da niente
sepolti dentro la sabbia,
pupille risa disprezzi
scambiati da infame a infame,
giochi di m’ama non m’ama,
miei cuori, mia giovinezza!
Resta di tanta vacanza
solo una pozza di sole
scordata sulle lenzuola
della mia ultima stanza;
e questa rosa che il gelo
del davanzale consuma,
e se ne perde il profumo
verso un inutile cielo.
Gesualdo Bufalino
da “Annali del malanno”, in “Gesualdo Bufalino, L’amaro miele”, Einaudi, Torino, 1982




