
Edward Hopper, Morning Sun, 1952
Lei sta seduta in mezzo al letto,
I piedi puntati alla finestra,
Quel letto coperto da un sudario
Che nessuno nella notte avrà indossato.
Sopra cornici tutte uguali batte un sole
Uniforme. È una figura assente,
Come in un gioco d’espressione.
Getta l’ombra dall’interno alla parete.
Una seconda finestra alle sue spalle,
Nude, non fosse per la sottana
Che certo doveva aver brillato
Di un altro rosso; e le mani trattengono
I ginocchi, cadono a croce sugli stinchi.
Ma è il suo volto, il volto senz’occhi,
Un buco nero tra l’orecchio e la fronte.
Io guardo avanti nella luce del tempo,
Sembra dire e intanto fissa un punto
A lei sola noto. Tra il corpo
E il giorno, dove non sa dormire
L’esperienza di un’arte proibita.
Quelle labbra serrate, ancora sporche
E lo sbavo del trucco sulla guancia.
Roberto Deidier
da “Solstizio”, “Lo Specchio” Mondadori, 2014