Di chi sono? – Jiří Orten

 

Io sono dei piovaschi e delle siepi
e delle erbe chinate dalla pioggia
e della chiara canzone che non gorgheggia,
del desiderio che sta chiuso in lei.

Di chi sono?
Io sono di ogni piccola cosa smussata
che mai spigoli ha conosciuto,
dei piccoli animali che reclinano la testa,
sono della nuvola quando è straziata.

Di chi sono?
Io sono del timore che mi ha tenuto
con le sue trasparenti dita,
del coniglietto che in un giardino in penombra
esercita il suo fiuto.

Di chi sono?
Io sono dell’inverno ostile ai frutti
e della morte, se il tempo lo chieda,
io sono dell’amore, di cui sbaglio la porta,
al posto di una mela ai vermi lasciato in preda.

Jiří Orten

26. 5. 1940.

(Traduzione di Giovanni Giudici e Vladimír Mikeš)

da “La cosa chiamata poesia”, Einaudi, Torino, 1969

∗∗∗

Čí jsem?

Jsem plískanic a plotů
a trav, trav deštěm skloněných
a jasných písní bez klokotu
a touhy, jež je v nich.

Čí jsem?
Jsem malých oblých věcí,
jež nepoznaly hran,
jsem zvířátek, když hlavu věsí
a mraku, když je potrhán.

Čí jsem?
Jsem bázně, jež mne bere
do prstů průsvitných,
králíčka na zahradě šeré,
jenž zkouší si svůj čich.

Čí jsem?
Jsem zimy tvrdé plodům
a smrti, chce-li čas,
jsem lásky, s níž se míjím o dům,
dán za jablka červům na pospas.

Jiří Orten

da “Deníky Jiřího Ortena”, Československý spisovatel, Praha, 1958

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.