
Edward Hopper, Automat, 1927
Lo so. L’ho vista
altre volte seduta a quel tavolo lontano
nell’ora deserta di questo bar.
Beve il suo caffè con le braccia poggiate sulla distesa
rotonda del ripiano di marmo. Il viso rivolto
alla sedia vuota dall’altra parte del tavolo.
Il cameriere dietro il bancone
lungo e dritto come una lama
si guarda le mani doloranti rose dall’acqua.
Non le parla, non la vede neppure.
Lei non attende più nessuno, lo so.
Una voce sussurra ragazza dal fondo del cuore
e in un lampo gli anni di verde e di turchese.
Chiusa nei suoi pensieri sente
le radici del suo silenzio crescere nel ricordo
di coloro che l’amavano alla follia.
Fra pochi istanti si alzerà scomparendo
oltre i vetri del bar.
Marcello Comitini
da “Donne sole”, Edizioni Caffè Tergeste, 2020
AMAZON – Donne sole, Edizioni Caffè Tergeste, 2020
IL MIO LIBRO – Donne sole, Edizioni Caffè Tergeste, 2020
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Testo in tedesco tradotto dalla poetessa STEFANIE GOLISCH
Ich weiß. Ich habe sie schon öfter
an diesem Tisch sitzen sehen,
in der einsamen Stunde dieses Cafés.
Sie trinkt ihren Kaffee und stützt dabei die Arme
auf die runde Marmorplatte des Tisches. Den Blick
auf den leeren Stuhl gegenüber gerichtet.
Der Kellner hinter der Theke,
lang und aufrecht wie eine Klinge,
betrachtet seine schmerzenden Hände, Wasserrosen.
Weder spricht er mit ihr, noch nimmt er sie überhaupt wahr.
Sie wartet auf niemanden mehr, ich weiß.
Eine Stimme flüstert aus tiefster Tiefe Mädchen,
und plötzlich blitzen Jahre aus Grün und Türkis auf.
Verschlossen in ihre Gedanken spürt sie
die Wurzeln ihrer Stille in den Erinnerungen an all
jene, die sie über die Maßen geliebt hatten.
Im nächsten Augenblick wird sie aufstehen
und hinter den Fensterscheiben des Cafés verschwinden.