
Arnold Genthe, Julia Marlowe, ca. 1911
E come tratterrò l’anima mia,
perché la tua non sfiori?
Come la leverò verso altre sfere,
dove tu piú non sia?
Oh, celarla vorrei presso qualcosa
che si smarrisse in buia solitudine,
in un angolo ignoto e silenzioso
che non vibrasse piú quando rivibrano
gli abissi tuoi!…
Ma tutto ciò che appena ne disfiora,
ci prende insieme al pari dell’archetto
che da due corde trae solo una voce.
Su qual strumento, ahimè, siamo noi tesi?
E chi lo regge e suona?… Oh melodia!
Rainer Maria Rilke
(Traduzione di Vincenzo Errante)
dalle “Nuove Poesie”, in “Liriche scelte e tradotte da Vincenzo Errante”, Sansoni, 1941
***
Liebes – Lied
Wie soll ich meine Seele halten, daß
sie nicht an deine rührt? Wie soll ich sie
hinheben über dich zu andern Dingen?
Ach gerne möcht ich sie bei irgendwas
Verlorenem im Dunkel unterbringen
an einer fremden stillen Stelle, die
nicht weiterschwingt, wenn deine Tiefen schwingen.
Doch alles, was uns anrührt, dich und mich,
nimmt uns zusammen wie ein Bogenstrich,
der aus zwei Saiten eine Stimme zieht.
Auf welches Instrument sind wir gespannt?
Und welcher Spieler hat uns in der Hand?
O süßes Lied.
Rainer Maria Rilke
da “Neue Gedichte”, Insel-Verlag, Leipzig, 1907

[…] via Canto d’amore – Rainer Maria Rilke — Poesia in Rete […]
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Rilke è tra i miei preferiti e Canto d’Amore è meravigliosa.
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