Notte – Giorgio Caproni

Brassaï, Paris de nuit

 

Una chitarra chi accorda in un bar
(in un bar nella nebbia) mentre illune
transita sulla terra ancora un tram
verso l’una di notte? Nel barlume
torbo di quel fanale che si sfa
col mio cuore fra i platani, ahi l’agrume
d’unghie che slentano e slargano là
nel raggelo gli accordi!… Dove il fiume
sciacqua e sullo sterrato che non sa
né di mare né d’erba alza il sentore
vuoto dell’acqua, perché in un tremore
lumescente di vetri la città
nelle tenebre un soffio sperde, e muore
tra i lenti accordi quel gelido tram?

Giorgio Caproni

1946.

da “Il «Terzo libro» e altre cose”, Einaudi, Torino, 1968

2 commenti su “Notte – Giorgio Caproni

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