
Amelia Rosselli, foto di Dino Ignani
I tuoi occhi di ceramica, le tue membra lussuose
la tua vigliacca pelle fanno di me il più forte
degli schiavi d’amore. Impertinente fu la mia
vita finché si scontrò con la tua lussuria, tetto
coniugale con tutte le carte in ordine. Il disordine
della mia passione attirò il tuo petto di brace
le mie sconvolgenti frasi d’imploro commossero
i tuoi occhi pieni di lacrime, cibo preferito
degli dei scanzonati. Una canzone avvolse la
mia mira nella tua rete; tu la rompesti,
avvolgendola nel tuo cuore di uomo con tutte le
carte in un disordine tipico del tuo cuore senza
amore. Amare frasi andai ripetendo finché non ti
rintracciai sul tuo trono di viande e disperazioni.
Due azioni mi portarono vicino a te: la tua frase
ignorante e il tuo cuore di tufo, seppellito
oramai nelle mie lunghe braccia trionfanti
d’amore e di lussuria regina della notte e delle
stelle.
Amelia Rosselli
da “Variazioni belliche”, 1964, in “Amelia Rosselli, Le poesie”, Garzanti, 1977