Anima assente – Federico García Lorca

4.

Non ti conosce il toro né il fico,
né cavalli né formiche di casa tua.
Non ti conosce il bambino né la sera
perché tu sei morto per sempre.

Non ti conosce il dorso della pietra,
né il raso nero dove ti distruggi.
Non ti conosce il tuo ricordo muto
perché tu sei morto per sempre.

Verrà l’autunno con chiocciole,
uva di nebbia e monti asserragliati,
ma nessuno vorrà guardare i tuoi occhi
perché tu sei morto per sempre.

Perché tu sei morto per sempre,
come tutti i morti della Terra,
come tutti i morti che si dimenticano
in un mucchio di cani estinti.

Nessuno ti conosce. No. Ma io ti canto.
Canto per il futuro il tuo profilo e la tua grazia.
La maturità eccelsa della tua intelligenza.
La tua brama di morte e il sapore della sua bocca.
La tristezza che ebbe la tua gagliarda allegria.

Tarderà molto tempo a nascere, se nasce,
un andaluso così puro, così ricco d’avventura.
Canto la sua eleganza con parole che gemono,
e ricordo una brezza triste tra gli ulivi.

Federico García Lorca

(Traduzione di Claudio Rendina)

da “Lamento per Ignacio Sánchez Mejías”, in “Tutte le poesie”, Newton Compton, Roma, 1993

***

4. Alma ausente

No te conoce el toro ni la higuera,
ni caballos ni hormigas de tu casa.
No te conoce el niño ni la tarde
porque te has muerto para siempre.

No te conoce el lomo de la piedra,
ni el raso negro donde te destrozas.
No te conoce tu recuerdo mudo
porque te has muerto para siempre.

El otoño vendrá con caracolas,
uva de niebla y montes agrupados,
pero nadie querrá mirar tus ojos
porque te has muerto para siempre.

Porque te has muerto para siempre,
como todos los muertos de la Tierra,
como todos los muertos que se olvidan
en un montón de perros apagados.

No te conoce nadie. No. Pero yo te canto.
Yo canto para luego tu perfil y tu gracia.
La madurez insigne de tu conocimiento.
Tu apetencia de muerte y el gusto de su boca.
La tristeza que tuvo tu valiente alegría.

Tardará mucho tiempo en nacer, si es que nace,
un andaluz tan claro, tan rico de aventura.
Yo canto su elegancia con palabras que gimen
y recuerdo una brisa triste por los olivos.

Federico García Lorca

da “Llanto por Ignacio Sánchez Mejías”, Cruz y Raya, ivi, 1935

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.