
Alejandra Pizarnik, foto di Sara Facio
Quoi, toujours? Entre moi sans cesse et le bonheur!
G. De Nerval
Forse stanotte non è notte,
dev’essere un sole orrendo, o
altro, o qualsiasi cosa…
Che ne so! Mancano le parole,
manca il candore, manca la poesia
quando il sangue piange e piange!
Potessi essere così felice stanotte!
Se solo mi fosse dato palpare
le ombre, udire passi,
dire «buonanotte» a chiunque
porti a spasso il suo cane,
guarderei la luna, se chiamassi la sua
strana lattescenza, inciamperei
a caso nei sassi, come avviene.
Ma c’è qualcosa che rompe la pelle,
una furia cieca
che scorre nelle mie vene.
Voglio uscire! Cerbero dell’anima:
Lasciami, lascia che penetri il tuo sorriso!
Potessi essere così felice stanotte!
Restano ancora sogni che si sono attardati.
E tanti libri! E tante luci!
E i miei pochi anni! Perché no?
La morte è lontana. Non mi guarda.
Tanta vita Signore!
Tanta vita per cosa?
Alejandra Pizarnik
(Traduzione di Roberta Buffi)
da “L’ultima innocenza”, 1956, in “Alejandra Pizarnik, Poesia completa”, Lietocolle, 2018
∗∗∗
NOCHE
Quoi, toujours? Entre moi sans cesse et le bonheur!
G. De Nerval
Tal vez esta noche no es noche,
debe ser un sol horrendo, o
lo otro, o cualquier cosa…
¡Qué sé yo! ¡Faltan palabras,
falta candor, falta poesía
cuando la sangre llora y llora!
¡Pudiera ser tan feliz esta noche!
Si sólo me fuera dado palpar
las sombras, oír pasos,
decir «buenas noches» a cualquiera
que pasease a su perro,
miraría la luna, dijera su
extraña lactescencia, tropezaría
con piedras al azar, como se hace.
Pero hay algo que rompe la piel,
una ciega furia
que corre por mis venas.
¡Quiero salir! Cancerbero del alma:
¡Deja, déjame traspasar tu sonrisa!
¡Pudiera ser tan feliz esta noche!
Aún quedan ensueños rezagados.
¡Y tantos libros! ¡Y tantas luces!
¡Y mis pocos años! ¿Por qué no?
La muerte está lejana. No me mira.
¡Tanta vida Señor!
¿Para qué tanta vida?
Alejandra Pizarnik
da “La última inocencia”, 1956, in “Alejandra Pizarnik, Poesia completa”, Barcelona: Lumen, 2001