Ricordo di Maria A. – Bertolt Brecht

Foto di Jaromír Funke

 

I.                                    

Un giorno di settembre, il mese azzurro,
tranquillo sotto un giovane susino
io tenni l’amor mio pallido e quieto
tra le mie braccia come un dolce sogno.
E su di noi nel bel cielo d’estate
c’era una nube ch’io mirai a lungo:
bianchissima nell’alto si perdeva
e quando riguardai era sparita.

 2.                              

E da quel giorno molte molte lune
trascorsero nuotando per il cielo.
Forse i susini ormai sono abbattuti:
Tu chiedi che ne è di quell’amore?
Questo ti dico: piú non lo ricordo.
E pure certo, so il tuo pensiero.
Pure il suo volto piú non lo rammento,
questo rammento: l’ho baciato un giorno.

 3.

Ed anche il bacio avrei dimenticato
senza la nube apparsa su nel cielo.
Questa ricordo e non potrò scordare:
era molto bianca e veniva giú dall’alto.
Forse i susini fioriscono ancora
e quella donna ha forse sette figli,
la nuvola fiorí solo un istante
e quando riguardai sparí nel vento.

Bertolt Brecht

(Traduzione di Roberto Fertonani)

da “Libro di devozioni domestiche”, Einaudi, Torino, 1964

∗∗∗

Erinnerung an die Marie A.

I.

An jenem Tag im blauen Mond September
Still unter einem jungen Pflaumenbaum
Da hielt ich sie, die stille bleiche Liebe
In meinem Arm wie einen holden Traum.
Und über uns im schönen Sommerhimmel
War eine Wolke, die ich lange sah
Sie war sehr weiß und ungeheuer oben
Und als ich aufsah, war sie nimmer da.

2.

Seit jenem Tag sind viele, viele Monde
Geschwommen still hinunter und vorbei.
Die Pflaumenbäume sind wohl abgehauen
Und fragst du mich, was mit der Liebe sei?
So sag ich dir: Ich kann mich nicht erinnern
Und doch, gewiß, ich weiß schon, was du meinst.
Doch ihr Gesicht, das weiß ich wirklich nimmer
Ich weiß nur mehr: ich küßte es dereinst.

3.

Und auch den Kuß, ich hätt ihn längst vergessen
Wenn nicht die Wolke dagewesen war
Die weiß ich noch und werd ich immer wissen
Sie war sehr weiß und kam von oben her.
Die Pflaumenbäume blühn vielleicht noch immer
Und jene Frau hat jetzt vielleicht das siebte Kind
Doch jene Wolke blühte nur Minuten
Und als ich aufsah, schwand sie schon im Wind.

Bertolt Brecht

da “Hauspostille”, Suhrkamp Verlag, Frankfurt am Main, 1960

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