
Donata Wenders, Untitled I, 2002
Mi insegno
a non proferire urlo
mentre mi cadono addosso
secchi di notte
mentre mi inchiostro
nera sotto lenzuola
pallide e fremo d’alba
mi insegno
che non si trema e non si piange
neanche al chiuso di una faccia
e non ci si denuda come albero
appena soffia il gelo
di un assolo adulto
mi insegno nascoste acrobazie
d’ascolto, tane e cunicoli
sottopelle mentre l’erudita
superbia dell’ovest mi conta
le ciglia perdute per delicatezza.
Mi insegno a parlare molte lingue
sotto la fitta sassaiola
dei silenzi armati,
mi ingegno a non contare
niente, a declinare gli urli
come verbi senza transito,
ad addormentarmi coperta di neve
contro la porta della ragione
e dell’accordo, e dormendo sfioro
la foglia che ieri sbordando leggera
dalla traiettoria della sua caduta
voleva dire: «Niente».
Chandra Livia Candiani
da “Bevendo il tè con i morti”, Interlinea, Novara, 2015
[…] via «Mi insegno» – Chandra Livia Candiani […]
"Mi piace"Piace a 1 persona
L’ha ribloggato su Alessandria today.
"Mi piace""Mi piace"