
Foto di Boris Smelov
Stiamo separati di fronte al mondo,
ognuno incatenato alla sua ora,
i nostri cani vanno a toccare un ieri,
quante volte e senza conseguenze?
Nebbia avvolge quel laggiú privo di sponde
nebbia si appoggia sulla mia spalla,
diventa pesante, piú pesante, diventa pietra.
C’è una sola parola captata origliando
che voglio cavare fuori e conservare,
perché resti indietro una ferita aperta,
a mia consolazione, una via nel domani.
Bastava la speranza? Allora sperate con me,
tutti voi soccombenti.
Spera anche tu,
mio cuore,
un’ultima volta.
Mariella Mehr
27.01.05
(Traduzione di Anna Ruchat)
da “Ognuno incatenato alla sua ora”, Einaudi, Torino, 2014
∗∗∗
«Wir stehen getrennt zur Welt»
Wir stehen getrennt zur Welt,
jeder an seine Stunde gekettet,
unsere Hünde berühren ein Gestern,
zum wievielten Mal und ohne Folge?
Nebel verhüllt das entuferte Dort
Nebel legt sich auf meine Schulter,
wird schwerer, schwerer, wird zu Gestein.
Nur ein einziges erlauschtes Wort
möcht ich heraushaun und halten,
es bliebe eine klaffende Wunde zurück,
mir zum Trost, ein Weg in den Morgen.
Reichte Hoffnung? Dann hofft mit mir,
alle ihr Untergehenden.
Hoffe du auch,
mein Herz,
ein letztes Mal.
Mariella Mehr
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