Alba – Emilio Prados

Marc Chagall, Over the town, 1918

 

Quanto vicini! Dal tuo occhio al mio
non il canto di un’anima!
Annodati sopra il vento
come uccelli ad uno stesso
filo, sospesi ambedue
al cielo. Quanto vicini
i nostri profili in mezzo
al giorno! Che alti! Puri
volano, in alto, slegati,
liberi dal mondo i volti
persi nella luce − aperti
come fiori senza stelo −,
viventi, ma senza corpo
che li possa incatenare
alla terra, là nel fondo!
Uniti, in mezzo alle nubi
ora volano alti, quieti
fermi al modo delle stelle
dell’alba, ma piú sereni
che stelle, come due piume,
simili a pesci del vento
fermati sopra di esso
con il filo del silenzio
che li mantiene sospesi
entro gli occhi, sopra il sonno.

Emilio Prados

(Traduzione di Francesco Tentori Montalto)

da “Memoria dell’oblio”, Einaudi, Torino, 1966

***

Amanecer

¡Qué cerca! ¡Desde mi ojo
a tu ojo, ni el canto de un alma!
Engarzados sobre el viento,
como pájaros a un mismo
cinto, prendidos al cielo
estamos los dos. ¡Qué juntos
nuestros perfiles en medio
del día! ¡Qué altos van! ¡Qué limpios
vuelan arriba, ya sueltos,
libres del mundo, los rostros,
flotando en la luz–abiertos
como dos flores sin tallo,
en ella–vivos, sin cuerpo
que los pueda sujetar
abajo en lo hondo, al suelo!
Juntos, por entre las nubes
están volando, altos, quietos,
parados igual que estrellas
del alba y aún más serenos
que estrellas, como dos plumas,
igual que peces del viento
suspendidos sobre él
con el sedal del silencio,
que los mantiene colgados,
por los ojos, sobre el sueño.

Emilio Prados

da “Emilio Prados, Antología”, Editorial Losada, Buenos Aires, 1954

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