
Dipinto di Jack Vettriano
Non è che festa di ventagli e tanghi
sulla rotonda dove langue il cielo.
Nacchere pigre, perfido metronomo
che assilla un poco il sangue e un po’ l’assonna.
Come ci brucia in quest’ora le labbra
l’amaro miele della giovinezza;
e come affonda in un livore d’acque
la minuscola stella che ci piacque…
Ma tu grandiosa ti levi e sorridi
alle nere magnolie della notte.
Volubili fiumane ti gremiscono
le tempie e impugni una spada di luce.
Un grido solo proclama il tuo nome.
Amarti è come un’incoronazione.
Gesualdo Bufalino
da “La festa breve”, in “Gesualdo Bufalino, Opere: 1 [1981, 1988]”, Bompiani, 2006
Bellissima. Grazie Titti. Isabella
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