
Mario Benedetti
Non c’è dubbio. Questa è la mia casa
qui avvengo, qui
mi inganno immensamente.
Questa è la mia casa ferma nel tempo.
Arriva l’autunno e mi difende,
la primavera e mi condanna.
Ho milioni di ospiti
che ridono e che mangiano,
s’accoppiano e dormono,
giocano e pensano,
milioni di ospiti che si annoiano,
che hanno incubi e attacchi di nervi.
Non c’è dubbio. Questa è la mia casa.
Tutti i cani e i campanili
ci passano di fronte.
Ma la mia casa è sferzata dai fulmini
e un giorno si spaccherà in due.
E io non saprò dove ripararmi
perché tutte le sue porte danno fuori dal mondo.
Mario Benedetti
(Traduzione di Martha L. Canfield)
da “Inventario”, Le Lettere, Firenze, 2001
∗∗∗
Ésta es mi casa
No cabe duda. Ésta es mi casa
aquí sucedo, aquí
me engaño inmensamente.
Ésta es mi casa detenida en el tiempo.
Llega el otoño y me defiende,
la primavera y me condena.
Tengo millones de huéspedes
que ríen y comen,
copulan y duermen,
juegan y piensan,
millones de huéspedes que se aburren
y tienen pesadillas y ataques de nervios.
No cabe duda. Ésta es mi casa.
Todos los perros y campanarios
pasan frente a ella.
Pero a mi casa la azotan los rayos
y un día se va a partir en dos.
Y yo no sabré dónde guarecerme
porque todas sus puertas dan afuera del mundo.
Mario Benedetti
da “Sólo mientras tanto”, 1950, in “Inventario I”, Punto De Lectura, 2010