Amore – Gottfried Benn

Foto di Christer Strömholm

 

questa parola non la pronunciamo neppure
io resto solo in me stesso
ma ti guardo volentieri
mi piace sentirti vicina
mangio volentieri con te
conversiamo con piacere
per tutta la giornata manteniamo un tono affettuoso
ah – domani
cosa ne saprai

In questo disordine, progetti esistenziali
notizie locali, ricerca nucleare, biglietto d’ingresso
gran confusione – non c’è niente di male
dev’essere così
previsioni del tempo, canzonette filosofemi,
e le stupidaggini alla radio:
“il suo musicista preferito
Beethoven e Gerhard Winkler” –
“suo” – si parla di un vecchio babbeo
“il nostro Dieter”
quotidiano fornitore di chiacchiere inutili –
e nel mezzo noi due
sereni come gladioli o obelischi.

Una domenica meravigliosa, in agosto,
io non vivrò ancora a lungo
infine ci diciamo: felice notte
poi ti ricorderai di tutti i nostri gesti
e della sogliola alla mugnaia
che mangiammo dopo
e anche del profumo “Joie” di Patou
che desideravi ti regalassi
e di come ti dicevo talora
“amore, volto di luna”
tutto molto bello, ma – qui sait?
incomparabile, incomparabile –
giorni di felicità –
ma qui sait?

Gottfried Benn

(Traduzione di Paola Quadrelli)

dalla rivista “Poesia”, Anno XV, Gennaio 2002, N.157,  Crocetti Editore

***

Liebe –

dies Wort wollen wir gamicht in die Diskussion werfen
ich bleibe ja doch in mir allein
aber ich sehe dich gern an
ich fühle dich gern an
ich esse gerne mit dir
wir sprechen so freundschaftlich mit einander
sind den ganzen Tag auf einer zärtlichen Ebene
ach – morgen
weisst du was davon

Bei diesem Durcheinanderprogramm des Lebens
Lokales, Atomforschung, Eintrittsgeld
grosser Wirrwarr – nichts für ungut,
das muss wohl so sein
Wetterberichte, Philosopheme, Schlager
und der Mist aus dem Radio:
„sein Lieblingskomponist
Beethoven und Gerhard Winkler“ –
„sein“- das ist selber ein alter Affe
„unser Dieter“
täglicher Kaffproduzent [!] –:
und dazwischen wir beide
sanft wie Gladiolen oder Obelisken.

Ein wunderschöner Sonntag, August,
ich lebe nicht mehr lange
dann heisst es: felice notte
und du erinnerst dich später
an alle unsere Bewegungen
und an die Seezunge nach Müllerin Art,
die wir hinterher assen
sowie an das Parfüm „Joie“ von Patou,
das du von mir haben wolltest
und wie ich manchmal zu dir sagte
„du Allerliebstes, du mein Mondgesicht“
alles schön u gut, aber – qui sait?
unvergleichlich, unvergleichlich –
Tage der Glücke –
aber qui sait?

Gottfried Benn

da “Sämtliche Werke”, J. G. Cotta’sche Buchhandlung Nachfolger G.m.b.H., Stuttgart, 1986

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