
Foto di Nastya Kaletkina
Allora scesi dall’autobus 94 e mi trovai nel cortile, passai
tra le lettighe e le ambulanze, raggiunsi l’ingresso,
entrai nel corridoio dove si aggirano donne
con l’anello spezzato, mute, si aggirano nel dominio
dell’attimo presente, sono qui, sono eternamente qui,
e sorridono con il fazzoletto sporco di trucco.
L’ho riconosciuta, dopo sessant’anni, dall’essenza.
L’ho riconosciuta dal silenzio che la invadeva da bambina,
quando restava acquattata dietro al pozzo o quando taceva
per tutta la cena, oppure entrava di sera
nel grande pioppeto, faceva perdere le tracce.
L’ho chiamata con il nome di allora. “Non sei cambiata
di un millimetro, Lauretta.” “Lo so, lo so, non si cambia
in questa vita.” “Quando uscirai da qui, quando
verrai a trovarmi?” “Non uscirò, amico mio.
Da piccola mi smarrivo per gioco, ma poi…
non so come… forse un incantesimo di lucciole…
poi mi sono smarrita per sempre.”
Milo De Angelis
da “Dialoghi con le ore contate”, in “Linea intera, linea spezzata”, “Lo Specchio” Mondadori, 2021