
Foto di Johan van der Keuken
Una casa da nulla, una ragazza alle persiane
e il meriggio era dolce di vivere,
d’aver speranze e paure.
Il meriggio era vapori che lavorano
e gli uomini del canale
che mostrano il bianco degli occhi, ma vivi.
Una casa da nulla pareti accostate
fragile ma viva,
e sera che lascia aperta la porta
e s’ode la fontanina
s’ode la lampada apparsa sulla tovaglia.
Non venga la notte, non venga la morte
degli oziosi re di pietra,
non venga la legge delle paure.
Chi vive è leggero,
è stanco in tutto il mondo.
Chi vive è senza gloria.
Alfonso Gatto
da “Amore della vita, 1944”, in “La storia delle vittime. Poesie della resistenza”, Mondadori, Milano, 1966

Non so.. . Non riesce a prendermi. Poi… la lampada che s’ode… boh!
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[…] Vivi – Alfonso Gatto, di tittideluca […]
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