
Francesca Woodman, Untitled, New York, 1979
È l’aria d’una estate appena iniziata
nell’ora che l’alba tinge di rosa
ai piedi di acacie si lasciano sfiorire
teneri piumini sul grigio dell’asfalto.
Addossata a un muro farnetico
il viso stravolto di vino e di droga.
Dal buio della mente sbavano ricordi.
Brancolo, mormoro con voce smorta
“Amore dell’oltraggio”
e sfibro in un canto tenero e insensato
il candore di donna sospesa a un amore.
In gola mi è rimasto il pianto
che aggriccia e mescola
l’impasto fiammante delle labbra.
A occhi chini e il capo che ondeggia
sul petto nudo sussurro: “Amore,
con tutta la tua tenerezza
torci il mio cuore, mi strappi un sorriso
inietti nelle mie vene il veleno dei sogni
e nella carne i segni
del tuo possesso straziante.
Qui, nell’abbaglio del giorno appena nato
contro questo muro aspro
che graffia la schiena
come nella notte che mi hai annientato l’anima
con i tuoi baci e le tue crudeltà
ti piango trafitta dalla luce del sole
e con tutto il mio amore ti maledico.”
Mi stacco dal muro barcollo
cingo con le braccia il tronco candido
lo tingo di rosso con i miei baci
e il sangue che cola tra le mie gambe.
Marcello Comitini
da “Donne sole”, Edizioni Caffè Tergeste, 2020