La notte cade cieca
quando dal palcoscenico spettrale
il peso del cielo diventa insopportabile,
l’aria velata di quelle mancanze banali
che sottili si infilano furtive tra le rughe.
Pare che da un momento all’altro
tutto intorno possa crollare nell’angoscia.
Ho sentito tra le dita quanto
mi potesse mancare la tua mano,
non ti vengo a cercare e
nemmeno oggi ti ho voluto pensare.
Mi sento infinito sul tetto di questa notte
mentre lancio verso il tuo orizzonte
un accento d’amore a te,
nemmeno ricordo il sapore dei tuoi baci.
Thomas Amadei

