
Imogen Cunningham, The Unmade Bed, 1958, MoMa
Come cifre di numeri telefonici
si ordinano le interrogazioni nella mente:
«Prometti che non mi lascerai?»
«Mi ami?»
«Saprai sopravvivere senza di me?»
Per terra, sui cuscini, dentro i maglioni
addosso; capelli dappertutto
a forma di punto interrogativo.
Non bado alle domande
non c’è tempo per rispondere.
Bramoso, cerco altri fili d’oro,
sbircio di tanto in tanto
la quotazione del metallo,
spaventato che il giacimento aurifero
possa un giorno esaurirsi.
Valentino Zeichen
da “Pagine di gloria”, Guanda, Milano, 1983




