«Io sono in te» – Lalla Romano

Gustav Klimt, Der Kuß, 1907-1908, Österreichische Galerie Belvedere

 

Io sono in te
come il caro odore del corpo
come l’umore dell’occhio
e la dolce saliva

Io sono dentro di te
nel misterioso modo
che la vita è disciolta nel sangue
e mescolata al respiro

Lalla Romano

da “Giovane è il tempo” (1974), in “Lalla Romano, Opere” Vol. I,“I Meridiani” Mondadori, 1991

Luglio – Lalla Romano

Wolfgang Sievers, Berlin, 1938

19 luglio

Silenzio come pienezza, non povertà.
Dal silenzio nasce sia l’attesa che l’appagamento.

La sofferenza – fisica – è un richiamo o un disturbo?
Non come negazione ma raccoglimento.

odore di fiore
silenzio come appagamento
silenzio voluto,
silenzio cercato
silenzio pieno, non vuoto
parole di silenzio
silenzio consistente
compatto eppure leggero
consenziente
affermativo
consolatorio
ricordo, non dimenticanza
pregnanza

 

Fame,
errabonda incontinenza

 

Solitudine come presenza
non assenza
parole taciute,
presenze
solitudine calda.

 

La bambina malata non va lasciata sola
presenza assente – soavità

soavità
di un’assenza
presente
parole forti
taciute
nell’assenza
soavi
presenze
fame
insaziata
incontinenza
dolce

Lalla Romano

da “Diario ultimo”, “I Supercoralli” Einaudi, 2006

«Se è vero che il gelo» – Lalla Romano

Foto di Charles March

 

Se è vero che il gelo
soppianterà il timido calore
delle nostre mani avvinte
e noi non avremo altra sorte
nella terra bagnata dalla pioggia
delle foglie d’autunno
è vero che andranno in polvere i mondi

Le ere franeranno senza rumore
come castelli di cenere
sul focolare che nessuno smuove
nella casa disabitata
solo il vento farà fremere le porte
finché imputridiranno sotto il cielo
quando anche il tetto si sarà scoperchiato

Questo e non altro rimarrà della casa
e l’Eterno sarà detto l’Assente

Lalla Romano

da “Da una ruvida mano”, in “Lalla Romano, Opere”, “I Meridiani” Mondadori, 1991

«Non importa» – Lalla Romano

Foto di Anastasia Laktina

 

Non importa
se vi siano da colmare
spazi senza fine
golfi di tempo
e lenti rosari di ore:
io sono la tua vicina di casa

Non senti il mio passo
nella stanza accanto?

Lalla Romano

da “Giovane è il tempo”, 1974, in “Lalla Romano, Opere”, “I Meridiani” Mondadori, 1991