
Ferdinando Scianna, Amsterdam, 1990
Ci sono versi – a volte intere poesie –
che neanch’io so cosa voglion dire. Quello che non so
mi trattiene ancora. E tu hai ragione a chiedere. Ma non chiedermelo.
Ti ho detto che non so.
Due luci parallele
dallo stesso centro. Il rumore dell’acqua
che cade, d’inverno, dalla grondaia colma
o il rumore di una goccia che cade
da una rosa nel giardino annaffiato
lentamente, lentamente, una sera primaverile
come il singhiozzo di un uccello. Non so
cosa vuol dire questo rumore; e tuttavia l’accetto.
Le cose che so te le spiego. Non lo dimentico.
Ma anche queste cose aggiungono qualcosa alla nostra vita. La guardavo
mentre dormiva, il ginocchio piegato sotto il lenzuolo –
Non era solo l’amore. Questo angolo
era il crinale della tenerezza, e il profumo
del lenzuolo, di pulito e di primavera completavano
quell’inspiegabile che ho tentato, ancora inutilmente, di spiegarti.
Ghiannis Ritsos
(Traduzione di Nicola Crocetti)
da “Esercizi”, 1950- 1960, in “Poesie III”, 1964
da “Poeti greci del Novecento”, “I Meridiani” Mondadori, 2010