
Dipinto di Hamish Blakely
19.
È inutile che Bitterlich parli di fratellanza,
di reciproco ardore, di collettivismo:
l’uomo muore da solo, e la morte lo riconosce,
anche se lui si nasconde sotto la chioma di stoppa della folla,
in un corteo di maschere ugualmente imbecilli.
Come tre Magi io le porterei mirra, oro, incenso,
come un gatto mi stenderei ai suoi piedi rachitici,
e sarei pronto persino a carezzarla, benché mi ripugni,
e a dirle «Puppe» come si dice: «emicrania».
Ma a che serve, Bitterlich, a che serve?
È un festino di sguatteri, e non bastano
bellezza ed innocenza per scacciarla.
Angelo Maria Ripellino
da “Notizie dal diluvio”, Einaudi, Torino, 1969




