Terrazza al Pincio – Antonia Pozzi

(ad A. M. C.)

Dai viali, a fiotti, corre sullo spiazzo
una fragranza amara d’oleandri.
Roma, immensa, s’abbuia a poco a poco,
sfiorata di rintocchi. Non un volto,
né una voce, né un gesto afferro intorno:
solo l’anima tua, solo il mio amore,
sbiancato dalla tua purezza. In breve,
nel cielo smorto di sfrenata attesa,
proromperà un rimescolio di stelle.

Antonia Pozzi

Roma, 27 luglio 1929

da “Poesia, mi confesso con te: ultime poesie inedite” (1929-1933), Viennepierre Edizioni, 2004

Confidare – Antonia Pozzi

Foto di Heiner Luepke

 

Ho tanta fede in te. Mi sembra
che saprei aspettare la tua voce
in silenzio, per secoli
di oscurità.

Tu sai tutti i segreti,
come il sole:
potresti far fiorire
i gerani e la zàgara selvaggia
sul fondo delle cave
di pietra, delle prigioni
leggendarie.

Ho tanta fede in te. Son quieta
come l’arabo avvolto
nel barracano bianco
che ascolta Dio maturargli
l’orzo intorno alla casa.

Antonia Pozzi

8 dicembre 1934

da “Preghiera alla poesia”, Acquaviva Editore, 2013

Sorelle, a voi non dispiace… – Antonia Pozzi

Rimel Neffati Photography, 2014

 

Sorelle, a voi non dispiace
ch’io segua anche stasera
la vostra via?
Cosí dolce è passare
senza parole
per le buie strade del mondo –
per le bianche strade dei vostri pensieri –
cosí dolce è sentirsi
una piccola ombra
in riva alla luce –
cosí dolce serrarsi
contro il cuore il silenzio
come la vita piú fonda
solo ascoltando le vostre anime andare –
solo rubando
con gli occhi fissi
l’anima delle cose –
Sorelle, se a voi non dispiace –
io seguirò ogni sera
la vostra via
pensando ad un cielo notturno
per cui due bianche stelle conducano
una stellina cieca
verso il grembo del mare.

Antonia Pozzi

Milano, 6 dicembre 1930

da “Parole: diario di poesia”, “Lo Specchio” Mondadori, 1964

Prati – Antonia Pozzi

Foto di Rimel Neffati

 

Forse non è nemmeno vero
quel che a volte ti senti urlare in cuore:
che questa vita è,
dentro il tuo essere,
un nulla
e che ciò che chiamavi la luce
è un abbaglio,
l’abbaglio estremo
dei tuoi occhi malati –
e che ciò che fingevi la meta
è un sogno,
il sogno infame
della tua debolezza.

Forse la vita è davvero
quale la scopri nei giorni giovani:
un soffio eterno che cerca
di cielo in cielo
chissà che altezza.

Ma noi siamo come l’erba dei prati
che sente sopra sé passare il vento
e tutta canta nel vento
e sempre vive nel vento,
eppure non sa cosí crescere
da fermare quel volo supremo
né balzare su dalla terra
per annegarsi in lui.

Antonia Pozzi

 Milano, 31 dicembre 1931

da “Parole: diario di poesia”, “Lo Specchio” Mondadori, 1964

Fuga – Antonia Pozzi

Antonia Pozzi

ad A.M.C.

Anima, andiamo. Non ti sgomentare
di tanto freddo, e non guardare il lago,
s’esso ti fa pensare ad una piaga
livida e brulicante. Sí, le nubi
gravano sopra i pini ad incupirli.
Ma noi ci porteremo ove l’intrico
dei rami è tanto folto, che la pioggia
non giunge a inumidire il suolo: lieve,
tamburellando sulla volta scura,
essa accompagnerà il nostro cammino.
E noi calpesteremo il molle strato
d’aghi caduti e le ricciute macchie
di licheni e mirtilli; inciamperemo
nelle radici, disperate membra
brancicanti la terra; strettamente
ci addosseremo ai tronchi, per sostegno;
e fuggiremo. Con la piena forza
della carne e del cuore, fuggiremo:
lungi da questo velenoso mondo
che mi attira e mi respinge. E tu sarai,
nella pineta, a sera, l’ombra china
che custodisce: ed io per te soltanto,
sopra la dolce strada senza meta,
un’anima aggrappata al proprio amore.

Antonia Pozzi

Madonna di Campiglio, 11 agosto 1929

da “Antonia Pozzi, Parole”, Garzanti, 1989