«Sono i tuoi occhi l’estrema luce» – Roberto Carifi

Foto di Peter Lindberg

 

Sono i tuoi occhi l’estrema luce.
Quando inizia la notte loro resistono
e vegliano il mio sonno.
Dormo con loro, li so spalancati
sul cuscino, deposti nel mio cuore.
Se un giorno non mi svegliassi, amore,
sarei per sempre nel tuo sguardo.

Roberto Carifi

da “Nel ferro dei balocchi”, Poesie 1983-2000, Crocetti Editore, 2008

«Grazie per la parola» – Roberto Carifi

Foto di Paul Apal’kin

 

Grazie per la parola
che ancora accendi nel mio cuore,
per quel raggio che dal bene
hai ricevuto in dono
e che nel mio abbandono
lasci che nasca
come fosse grano in un deserto,
per quella tua bellezza,
per l’orma divina del tuo sguardo,
per quella tua dolcezza che vorrei baciare
come si bacia l’innocenza,
inginocchiato davanti alla tua anima
quando una lieve ombra
la lascia affiorare sulla carne,
per quello che chiami il tuo peccato,
per il tremore che turba la tua voce
quando mi dici l’indicibile
e lasci l’impronta dell’amore
in questo cuore arato.

Roberto Carifi

da “Amore d’autunno”, Guanda Editore, 1998

Tutti gli addii ho compiuto… – Rainer Maria Rilke

René Magritte, La Mémoire, 1948

59

Tutti gli addii ho compiuto. Tante partenze
mi hanno formato fino dall’infanzia.
Ma torno ancora, ricomincio,
nel mio ritorno si libera lo sguardo.

Mi resta solo da colmarlo,
e quella gioia impenitente
d’avere amato cose somiglianti
a quelle assenze che ci fanno agire.

Rainer Maria Rilke

(Traduzione di Roberto Carifi)

da “Poesie francesi”, Crocetti Editore, 1999

∗∗∗

59

Tous mes adieux sont faits. Tant de départs
m’ont lentement formé dès mon enfance.
Mais je reviens encor,  je recommence,
ce franc retour libère mon regard.

Ce qui me reste, c’est de le remplir,
et ma joie toujours impénitente
d’avoir aimé des choses ressemblantes
à ces absences qui nous font agir.

Rainer Maria Rilke

da “Rainer Maria Rilke, Poèmes français”, H. Kaeser, 1944

Ritratto interiore – Rainer Maria Rilke

Otto Sarony, Portrait of Evelyn Nesbit, 1901

 

Non sono dei ricordi
a trattenerti in me;
né ti fa mia la forza
di un bel desiderio.

Quanto ti fa presente
è quella curva ardente
che una lenta tenerezza
descrive nel mio sangue.

Io non sento il bisogno
di vederti apparire;
è bastato nascessi
per perderti un po’ meno.

Rainer Maria Rilke 

(Traduzione di Roberto Carifi)

da “Poesie francesi”, Crocetti Editore, 1999

∗∗∗

Portrait intérieur

Ce ne sont pas des souvenirs
qui, en moi, t’entretiennent;
tu n’es pas non plus mienne
par la force d’un beau désir.

Ce qui te rend présente,
c’est le détour ardent
qu’une tendresse lente
décrit dans mon propre sang.

Je suis sans besoin
de te voir apparaître;
il m’a suffi de naître
pour te perdre un peu moins.

Rainer Maria Rilke 

da “Poèmes français”, H. Kaeser, 1944

«Pregano, adesso, in una sfera luminosa» – Roberto Carifi

Foto di Édouard Boubat

 

Pregano, adesso, in una sfera luminosa,
la terra fredda dove l’inesistenza sarà guardata
tra le stelle filanti e un fratello buono…
compie due anni la tua infanzia,
i primi passi nel gelo, quando ti meravigli
davanti alle rovine e un silenzio benedetto
protegge la tua gioia…
forse ti amano, anche lì, nell’occhiata dei morti
e una mano invisibile ti indica la casa,
un lumicino accanto al tuo ritratto
e piangeresti se il tempo non fosse arato
da un amore più forte, l’obbedienza all’inverno
dove di nuovo corri e ti sbucci le ginocchia
con quel balocco arrugginito, e ridi.

Roberto Carifi

da “Il figlio”, Editoriale Jaca Book, 1995