
Vittorio Sereni
La sera invade il calice leggero
che tu accosti alle labbra.
Diranno un giorno: – che amore
fu quello… -, ma intanto
come il cucù desolato dell’ora
percossa da stanza a stanza
dei giovani cade la danza,
s’allunga l’ombra sul prato.
E sempre io resto
di qua dalla nube smemorata
che chiude la tua dolce austerità.
Vittorio Sereni
da “Frontiera”, Edizione di Corrente, 1941
