
Leonid Pasternak, Rainer Maria Rilke
Oh, come tutto è lontano
e da gran tempo trascorso.
La stella, credo,
da cui ricevo splendore,
è morta da millenni.
Nella barca ch’è passata
credo d’aver udito
accenti di paura.
In casa una pendola
ha battuto le ore…
In quale casa?…
Vorrei uscire dal mio cuore
e andarmene sotto il grande cielo.
Vorrei pregare.
E di tutte le stelle una dovrebbe
avere ancora realtà.
Io credo di sapere
qual è la stella
che unica dura, —
che sta come una città bianca
là dove il raggio ha termine nei cieli…
Rainer Maria Rilke
(Traduzione di Giacomo Cacciapaglia)
da “Il libro delle immagini”, in “R. M. Rilke, Poesie. 1895-1908”, vol. I, Einaudi–Gallimard, Biblioteca della Pléiade, Torino, 1994
∗∗∗
Klage
O wie ist alles fern
und lange vergangen.
Ich glaube, der Stern,
von welchem ich Glanz empfange,
ist seit Jahrtausenden tot.
Ich glaube, im Boot,
das vorüberfuhr,
horte ich etwas Banges sagen.
Im Hause hat eine Uhr
geschlagen…
In welchem Haus?…
Ich möchte aus meinem Herzen hinaus
unter den großen Himmel treten.
Ich möchte beten.
Und einer von allen Sternen
müßte wirklich noch sein.
Ich glaube, ich wüßte,
welcher allein
gedauert hat, —
welcher wie eine weiße Stadt
am Ende des Strahls in den Himmeln steht…
da “Das Buch der Bilder”, Leipzig: Insel Verlag, 1917

Grazie a te, cara Isabella. Dolce notte!
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Buona giornata cara Titti. Isabella
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