Tu resta, danzatrice – Piero Bigongiari

Foto di René Groebli

 

L’astro che ti corruppe nel silenzio
il grido, dal ciglio delle pensées,
delirante attentato fece eterno
un canto d’usignoli. E dal perduto
nostro muro notturno empí un nitrito
di cavalle.

                   Perdesti a un gesto calle
d’avorio che la notte aveva chieste.
Calpestavi i tuoi sandali. Finestre
di fuoco arderono sui tuoi capelli
dilatati le parole piú vere.

(Tu resta, danzatrice,
a commentare in segreto.)

Piero Bigongiari

da “La figlia di Babilonia”, 1942, in “Stato di cose”, “Lo Specchio” Mondadori, 1968

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