
Foto di Dennis Stock
O mio cuore, episodio
inutile, che spavento ti coglie
ora che un vento logora
le sembianze lebbrose delle foglie…
Come un ospite che nessuno sopporta
vado fra gli uomini, stanco
di chiedere in elemosina la morte.
Fossi almeno la bestia che buca
solenne e paziente la terra,
isola di carne nel buio,
superbia murata e sapiente!
Ma sono un pescatore senza tana,
un peccatore di pigri peccati,
sono un uomo sbagliato,
una costola d’Eva.
Gesualdo Bufalino
da “Rimanenze”, in “L’amaro miele”, Einaudi, Torino, 1996
