
Giorgio Caproni
I.
Ahi i nomi per l’eterno abbandonati
sui sassi! Quale voce, quale cuore
è negli émpiti lunghi – nei velati
soprassalti dei cani? Dalle gole
deserte sugli spalti dilavati
dagli anni, un soffio tronca le parole
morte – sono nel sangue gli ululati
miti che cercano invano un amore
fra le pietre dei monti. E questo è il lutto
dei figli? E chi si salverà dal vento
muto sui morti – da tanto distrutto
pianto, mentre nel petto lo sgomento
della vita piú insorge?… Unico frutto,
oh i nomi senza palpito – oh il lamento.
Giorgio Caproni
1944.
da “Il passaggio d’Enea” (1943- 1955), in “Giorgio Caproni, L’opera in versi”, “I Meridiani” Mondadori, 1998

È di neve il mio dolore/ si accumula a strati, senza rumore/ La montagna ghiacciata ha raggiunto la luna/ Voci che mi cercano, nessuna
"Mi piace"Piace a 1 persona