Congedo – Dario Bellezza

Foto di Imma Varandela

 

Pasolini Ginsberg Sandro Penna
e quanti altri mai ebbi maestri
Kavafis Leopardi Baudelaire
eccomi a voi ignaro e deluso
affondare il bisturi della poesia
sopra il mio corpo lasso:

tutto è perduto, il mondo lascio
indifferente ad altri, canto
una canzone per pochi eletti
che si raccolgono intorno
al mio pianto: ho sbancato

la vita fuggendo mi ha lasciato
qui desolato e incapace di
procedere; una volta
sapevo ancora combattere
con le armi della dialettica
una battaglia celestiale.
Spreco di aggettivi oggi mi basta
per rimanere fermo su un letto
fra tepore e consiglio di vittorie
future da combattersi mai:
la poesia persino fu liquidata
al suo congedo definitivo:
non resta che piangere un pianto
senza lacrime, ditelo al nemico.

Dario Bellezza

Tunìs 1988

da “Libro di poesia”, Garzanti, 1990

Rispondi

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.