E se un giorno in una città straniera… – Piero Bigongiari

Foto di Paul Nelson

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Quando ancora il tuo nome nella mente,
Nausicaa Nausicaa, risuona,
– posso chiamarti così perché il mio nome è Nessuno –,
il sole inclina verso occidente
e qualcosa, e non è il mare, s’incrina,
che il boma ondeggiando indica al vento,
stilo che ancora scrive col tuo nome
sulla cera ardente della sera
l’illusione che il mare non dispera
di congiungersi a un porto.

E se un giorno in una città straniera
udrai un canto levarsi di ritorno
da una via laterale,
non distogliere il passo ma ascolta,
ascolta andando avanti,
quel canto che ricorda
quanto indimenticabile è il passato,
come se una lama ripassasse dentro la ferita;
ma il tuo stesso ascoltare, mia vita,
sia l’ultimo dono dell’oblio.

Ah se in città straniere ho ritrovato la patria
più che nella mia che non so ritrovare
per non distruggere questo canto che erra
forse più del mio orecchio…
Sono vecchio,
o giovane? Non so, non ne so altro
che l’enigma non serri nel suo petto.

Piero Bigongiari

21 novembre 1991

da “Abbandonato dall’angelo”, Armando Dadò Editore, 1992

Rispondi

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.