Canto della sera – Georg Trakl

Foto di Cristina Venedict

 

Se andiamo a sera per sentieri oscuri,
Incontriamo i nostri visi smorti.

Se abbiamo sete,
Beviamo le acque bianche dello stagno,
La dolcezza della nostra infanzia triste.

Ombre, riposiamo sotto il sambuco
Guardiamo i grigi gabbiani.

Nubi di primavera incombono sulla città buia
Che tace piú nobile èra di chiostri.

Quando presi le tue mani scarne
Levasti piano gli occhi tondi,
Molto tempo fa.

Ma quando oscura armonia visita l’anima
Appari tu, bianca, nel paesaggio autunnale dell’amico.

Georg Trakl

(Traduzione di Ida Porena)

da “Georg Trakl, Poesie”, Einaudi, Torino, 1979

∗∗∗

Abendlied

Am Abend, wenn wir auf dunklen Pfaden gehn,
Erscheinen unsere bleichen Gestalten vor uns.

Wenn uns dürstet,
Trinken wir die weißen Wasser des Teichs,
Die Süße unserer traurigen Kindheit.

Erstorbene ruhen wir unterm Holundergebüsch,
Schaun den grauen Möven zu.

Frühlingsgewölke steigen über die finstere Stadt,
Die der Mönche edlere Zeiten schweigt.

Da ich deine schmalen Hände nahm
Schlugst du leise die runden Augen auf,
Dieses ist lange her.

Doch wenn dunkler Wohllaut die Seele heimsucht,
Erscheinst du Weiße in des Freundes herbstlicher Landschaft.

Georg Trakl

da “Gedichte”, Leipzig: Kurt Wolff Verlag, 1913

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