Quando sei triste, quando sei più triste,
perle nere tu compri alla fiera del pianto,
e solo nei timidi versi ritrovi
le magiche virtù del rosmarino.
A ogni spiro di vento riappare la luna
e riempie il fiume di rane d’argento.
Con gli occhiali delle onde la Moldava
osserva le ombre: come antiche statue
gli alberi di gelo.
Vedo il passato nel ghiaccio
come un capello lucente fra le dita,
come un filo d’oro in un sipario,
grano di sabbia nell’arca del fiume.
Nel cader delle perle vitreo suona
un antico motivo di Boemia,
una polka odorosa di georgine.
Suona un violino di nubi, percosso dal vento,
solenne come un’ala, ma pronto a costruire
castelli di lacrime con finestre di singhiozzi.
Angelo Maria Ripellino
da “Poesie prime e ultime”, Torino, Aragno, 2006