«Sono cent’anni che non ho visto il suo viso» – Nazim Hikmet

Foto di Rimel Neffati

 

Sono cent’anni che non ho visto il suo viso
che non ho passato il braccio
attorno alla sua vita
che non mi son fermato nei suoi occhi
che non ho interrogato
la chiarità del suo pensiero
che non ho toccato
il calore del suo ventre

eravamo sullo stesso ramo insieme
     eravamo sullo stesso ramo
caduti dallo stesso ramo ci siamo separati
e tra noi il tempo è di cent’anni
     di cent’anni la strada
e da cent’anni nella penombra
     corro dietro a te.

Nazim Hikmet

Stoccolma, 1960

(Traduzione di Joyce Lussu)

da “In esilio”

da Nazim Hikmet, Poesie d’amore”, “Lo Specchio” Mondadori, 1963

Un commento su “«Sono cent’anni che non ho visto il suo viso» – Nazim Hikmet

  1. Malvina Massaro ha detto:

    Bella la tua geografia di poeti, tanti spunti…

    "Mi piace"

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