
Foto di Anka Zhuravleva
Ci fu un Giardino o il Giardino fu un sogno?
Lento nella luce vaga, mi sono chiesto,
quasi come un conforto, se il passato
di cui questo Adamo, oggi misero, era padrone,
non sarà stato una magica impostura
di quel Dio che ho sognato. È già impreciso
nella memoria il chiaro Paradiso,
ma io so che esiste e che perdura,
anche se non per me. La caparbia terra
è il mio castigo e la incestuosa guerra
di Caini e Abeli e la loro nidiata.
Eppure, è molto avere amato,
essere stato felice, aver toccato
il vivente Giardino, fosse pure un giorno.
Jorge Luis Borges
(Traduzione di Livio Bacchi Wilcock)
da “Poesie 1923-1976”, Biblioteca Universale Rizzoli, 1980
***
Adam Cast Forth
¿Hubo un Jardín o fue el Jardín un sueño?
Lento en la vaga luz, me he preguntado,
casi como un consuelo, si el pasado
de que este Adán, hoy mísero, era dueño,
no fue sino una mágica impostura
de aquel Dios que soñé. Ya es impreciso
en la memoria el claro Paraíso,
pero yo sé que existe y que perdura,
aunque no para mí. La terca tierra
es mi castigo y la incestuosa guerra
de Caínes y Abeles y su cría.
Y, sin embargo, es mucho haber amado,
haber sido feliz, haber tocado
el viviente Jardín, siquiera un día.
Jorge Luis Borges
da “Nueva antología personal”, Siglo XXI, 2000
Sono d’accordo con te . Bello e profondo il tuo commento. Ciao Titti. Isabella
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Bellissima.
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