«Volevo che il mio amore non finisse» – Antonella Anedda

Foto di Katia Chausheva

 

Volevo che il mio amore non finisse
che resistesse intero – in disaccordo
perfino col ricordo e ignorasse il corpo
che da me si scostava
che ne ignorasse distanza e indifferenza
e fosse cosa mia doppiamente intrecciata
cesta di giunco e aria, cesta per acqua
forma che la mano conosce
e che la storia medita quando – così di rado
per questo raramente sacra – salva un bambino dal suo Nilo.
Così a volte fanno canestri i pazzi
per il silenzio – credo – che sale dagli spazi
per quella paglia
che le dita oscurano
per quel nodo terreno di aria e di materia.

Antonella Anedda

da “Notti di pace occidentale”, Donzelli Poesia, 1999

Rispondi

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.