Sonetto – Franco Fortini

Foto di Brett Weston

Alcuni pregavano per la grazia di un colpo ben centrato. Altri cantavano i canti di Israele…
(Dal diario di una dodicenne polacca, 1944).

Sempre dunque cosí gemeranno le porte
Divaricate in pianto. Rotano eterni i fumi
Dei roghi e giú s’ingorga la coorte
D’uomini scimmie, di femmine implumi.

Con loro, amici! Sono questi i fiumi
Da cui credemmo salvare la sorte.
Ma se le torce stridono e vacillano i lumi
Qualcuno dentro il buio canta piú forte.

Non la battaglia bianca d’arcangeli cristiani
Clama l’inno che tu alla notte rubi
Sempre piú cieca; ma noi, gli ultimi, i vivi.

A coro alto scendiamo, le mani strette alle mani
E non vinti, le grotte vane: Anubi
Enorme erra, testa di cane, ai trivi.

Franco Fortini

da “Foglio di via e altri versi”, Einaudi, Torino, 1967

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