
Dipinto di Jean-Baptiste-Siméon Chardin
Come l’idea di Leonardo
dove paesaggi s’aprono su gocce d’acqua
o i draghi s’accovacciano a macchie,
il mio scrostato muro nell’aria chiara
disegna di vena in vena una mappa d’Europa.
Sul davanzale dipinto
l’orlo dorato d’una lattina brilla come
lungo un lago di Canaletto la sera
o come quell’eremo di roccia
dove nella sua cella di luce Gerolamo prega
sparuto che il Suo regno giunga
alla lontana città.
La luce si fa quiete. Nel suo cerchio
tutto è. Una tazzina crepata,
un pane rotto, un’urna scalfita diventano
sé, come in Chardin,
o nel chiaro alcolico di Vermeer,
non oggetti della nostra pietà.
Non lacrimae rerum,
non arte. Nient’altro che il dono
di vedere le cose come sono, dimezzate dal buio
da cui non sanno staccarsi.
Derek Walcott
(Traduzione di Nicola Gardini)
dalla rivista “Poesia”, Anno IX, Novembre 1996, N. 100, Crocetti Editore
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A Map of Europe
Like Leonardo’s idea
Where landscapes open on a waterdrop
Or dragons couch in stains,
My flaking wall, in the bright air,
Maps Europe with its veins.
On its limned window ledge
A beer can’s gilded rim gleams like
Evening along a Canaletto lake,
Or like that rocky hermitage
Where, in his cell of light, haggard Gerome
Prays that His kingdom come
To the far city.
The light creates its stillness. In its ring
Everything is. A cracked coffee cup,
A broken loaf, a dented urn become
Themselves, as in Chardin,
Or in beer-bright Vermeer,
Not objects of our pity.
In it is no lacrimae rerum,
No art. Only the gift
To see things as they are, halved by a darkness
From which they cannot shift.
Derek Walcott
da “Collected Poems 1948-1984”, London-Boston, Faber & Faber, 1992
Splendida!
un caro auguro di un felice fine settimana
Adriana
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