
Camille Claudel, La valse, 1891
Quanti soli dell’aurora hanno veduto
Il loro riflesso nel nostro quadruplo occhio!
E la modellatura del giorno era rimessa al nostro arbitrio
Alla pura invenzione dell’amore
La rugiada doveva la sua durata
E dove tifoni si pascevano di fiere della giungla
E gettavano le loro lunghe ali gialle
Attorno a isole oscillanti
Persino là la nostra viva statua d’amore resisteva
Il tuo sorriso diletta
Scioglieva gli enigmi piú oscuri
Yvan Goll
(Traduzione di Lia Secci)
da “Erba di sogno”, Einaudi, Torino, 1970
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«Wieviele Morgensonnen haben ihr Ebenbild»
Wieviele Morgensonnen haben ihr Ebenbild
In unserem Vieraug erschaut!
Und des Tages Gestaltung stand unsrer Willkür anheim.
Der reinen Erfindung der Liebe
Verdankte der Tau seine Dauer
Und wo Taifune an Urwaldgetier sich mästeten
Und ihre langen gelben Flügel
Um schwankende Inseln warfen
Selbst da hielt unser lebend Liebesdenkmal stand
Löste dein Lächeln Geliebte
Die dunkelsten Rätsel auf
Yvan Goll
da “Traumkraut”, Limes Vergal, Wiesbaden, 1951