Felice chi è diverso
essendo egli diverso.
Ma guai a chi è diverso
essendo egli comune.
Sandro Penna
da “Appunti”, 1938–1949, in “Sandro Penna, Poesie”, Garzanti, 1987
Felice chi è diverso
essendo egli diverso.
Ma guai a chi è diverso
essendo egli comune.
Sandro Penna
da “Appunti”, 1938–1949, in “Sandro Penna, Poesie”, Garzanti, 1987
Raffaele Belliazzi, Il riposo
Lasciato ho gli animali con le loro
mille mutevoli inutili forme.
Respiro accanto a te, ora che annotta,
purpureo fiore sconosciuto: assai
meglio mi parli che le loro voci.
Dormi fra le tue verdi immense foglie,
purpureo fiore sconosciuto, vivo
come il lieve fanciullo che ho lasciato
dormire, un giorno, abbandonato all’erbe.
Sandro Penna
da “Poesie (1927-1938)”, in “Sandro Penna, Poesie”, Garzanti, 1987
Foto di Kees Scherer
Era la mia città, la città vuota
all’alba, piena di un mio desiderio.
Ma il mio canto d’amore, il mio più vero
era per gli altri una canzone ignota.
Sandro Penna
da “Poesie inedite” (1927-1955), in “Sandro Penna, Poesie”, Garzanti, 1987
Camille Claudel, L’Aurore, bronze, 1908
Se la vita sapesse il mio amore!
me ne andrei questa sera lontano.
Me ne andrei dove il vento mi baci
dove il fiume mi parli sommesso.
Ma chi sa se la vita somiglia
al fanciullo che corre lontano…
Sandro Penna
da “Poesie (1927-1938)”, in “Sandro Penna, Poesie”, Garzanti, 1989
Franco Fontana, Mediterraneo, 1988
La vita è… ricordarsi di un risveglio
triste in un treno all’alba: aver veduto
fuori la luce incerta: aver sentito
nel corpo rotto la malinconia
vergine e aspra dell’aria pungente.
Ma ricordarsi la liberazione
improvvisa è più dolce: a me vicino
un marinaio giovane: l’azzurro
e il bianco della sua divisa, e fuori
un mare tutto fresco di colore.
Sandro Penna
da “Poesie (1927-1938)”, in “Sandro Penna, Poesie”, Garzanti, 1987