Di noi quanti abitano adesso il mare?
E il mare è tutto quel che resta
del nostro sonno; e i suoi abitanti nudi
ci visitano sulla cima del promontorio.
Non hanno niente da dirci; infatti
se ne stanno zitti; solo ci guardano
interrogativi. Forse è ancora vita,
la loro. In chissà quanti modi respirano.
Transumanati già; si stringono in cerchio.
Ne hai paura? Li temi? Pensi possano
farci del male? No – eppure ricerchi
con lo sguardo una fuga. Non possiamo
allontanarci troppo; finiremo
nell’ombra fitta; finiremo per cadere
nel vuoto di una sillaba, di un murmure
di annegati.
Gabriele Galloni
da “L’estate del mondo”, Marco Saya Edizioni, 2019