Epitaffio – Ghiannis Dukas

Vasco Ascolini, Ivry sur Seine, 1996

... perché le statue non sono frantumi, i frantumi siamo noi (Ghiorgos Seferis)

    Poi spegnemmo le luci
    ti chinasti dolcemente su di me e dicesti:
  “Vivremo rammendando i buchi
         della storia; nulla sarà come prima

      non potrà più tornare”
   Perlomeno quel “come prima”,
     mentre i fatti lo sopprimono,
e noi lo rinneghiamo. Che cosa resterà

    in questa terra, nel presente
      da tutta la rimasticatura che ha
    ancora poco fiato e ci soffoca,
     mentre gli voltiamo le spalle?

    Deponiamo corone e piangiamo
    ma siamo ciò che seppelliamo, ciò che bruciamo.

Ghiannis Dukas

(Traduzione di Massimo Cazzulo)

daLa sindrome di Stendhal”, 2013, in “Viaggio nella poesia greca contemporanea”, ETPbooks, 2020

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